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Qui di seguito vengono elencate le norme editoriali, poche e semplici, da seguire per i contributi in forma scritta della tipologia “articolo”.

I contributi vanno inviati come allegati email, in formato doc, al seguente indirizzo: err.rivista/at/gmail.com

Norme redazionali

Autori e contributori sono pregati di:

a) elaborare il documento con un qualsiasi word processor usando il carattere Times New Roman e (possibilmente) tre stili di formattazione (dimensioni del carattere):

– 12 per il corpo del testo con interlinea singola, senza rientri né spaziature;
– 10 per le note a piè di pagina;
– 11 con rientro 1 a destra e a sinistra per le citazioni più ampie di tre righe, distanziandole con uno spazio dal testo che precede e che segue;

b) Per i titoli dei paragrafi va utilizzato il grassetto. Per quelli dei sotto-paragrafi l’italico.

c) Usare il maiuscoletto (solo) nelle note a piè di pagina, relativamente al nome dell’autore citato: G.W.F. Hegel. I nomi di battesimo degli autori citati nelle note vanno sempre abbreviati (puntati e senza spazio). Tuttavia possono essere inseriti per esteso unicamente la prima volta che vengono citati. Si prega, invece, di non inserire mai il solo cognome.

d) I numeretti che nel corpo del testo rimandano alle note a piè di pagina vanno preferibilmente dopo l’eventuale segno d’interpunzione.

e) Di norma le virgolette a caporale («») vanno usate solo per citazioni dirette di cui si riporti con precisione (per esempio in nota) il luogo da cui la citazione è tratta. Le virgolette alte (“”) vanno usate per segnalare un termine chiave, un passaggio importante o derivato (quando si omette di citare il riferimento esatto). Se possibile evitare l’utilizzo degli apici (‘’) che sono facilmente confondibili con apostrofi o elisioni.

Criteri redazionali

1. Monografie:
P. Rossi, Storia dell’Italia antica, Einaudi, Torino 19753, pp. 125-178.
P. Müller – G. Stolz, Geschichte der syrischen Literatur, München 1980, p. 105.
R. Bianchi (cur.), Studi di geografia storica, Milano-Napoli 1963.
J. Duval, Patrologie, voll. I-V, Paris 1978ss.
G. Deleuze, Spinoza. Filosofia pratica, tr. it. M. Senaldi, Orthotes, Napoli-Salerno 2016;
oppure: G. Deleuze, Spinoza. Philosophie pratique, Les Éditions de Minuit, Paris 1981; tr. it. M. Senaldi, Orthotes, Napoli-Salerno 2016.

2. Articoli:
J. Assmann, La memoria culturale e il mito dell’età assiale, «Studi jaspersiani» III (2015), pp. 45-49.

3. Voci di dizionario o enciclopedia:
E. Mangenot, v. Vulgate, in P. Vigouroux (cur.), Dictionnaire de la Bible, vol. V, Paris 1932, coll. 1023-1028.

4. Contributi in una miscellanea o in Atti di Convegno:
L. Piccoli, La Sicilia romana, in Storia del mondo mediterraneo, B. Grandi (cur.), Licata 1999, pp. 47-90.

5. Ricorsività di un riferimento:
Quando un riferimento presente in una nota a piè di pagina viene ripetuto all’interno dello stesso capitolo o dello stesso saggio bisogna utilizzare le abbreviazioni:
Prima ricorrenza: G.W.F. Hegel, Scritti giovanili, tr. it. E. Mirri, Orthotes, Napoli-Salerno 2016, p. 423.
Seconda ricorrenza: G.W.F. Hegel, Scritti giovanili, cit., p. 567.

Inoltre quando i riferimenti ricorsivi sono consecutivi:
– l’abbreviazione Id. si usa per l’autore (Ead. per gli autori);
– l’abbreviazione ivi (in corsivo) sta per “stesso luogo (autore, opera, luogo e anno di edizione) ma pagina diversa”;
– l’abbreviazione ibidem (in corsivo) sta per “esattamente lo stesso luogo (compresa la pagina a cui ci si riferisce)”.
Si consiglia invece di evitare l’uso delle seguenti abbreviazioni: ibi, ibid., op. cit.

Modello

Redattori e contributori possono scaricare qui il modello  per impaginare gli articoli.